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Festival del Management a Napoli: Nuove Strategie per la Sopravvivenza delle PMI Italiane
Lavoro

Festival del Management a Napoli: Nuove Strategie per la Sopravvivenza delle PMI Italiane

Disponibile in formato audio

Approccio manageriale, ruolo del Chief of Staff e temporary management: come le piccole e medie imprese possono reagire alle sfide competitive del mercato

Introduzione: Il Festival del Management e il contesto attuale delle PMI

Il 14 maggio 2025, Napoli è stata teatro di un evento fondamentale per il panorama imprenditoriale italiano: il Festival del Management, appuntamento di riferimento per manager, imprenditori e studiosi desiderosi di riflettere sulle sfide e sulle opportunità che caratterizzano le aziende italiane. L'edizione di quest'anno si è svolta all’insegna del tema "deep blue", metafora evocativa delle profondità in cui si muovono le aziende in cerca di nuove opportunità nel quadro di un mercato complesso e in rapido mutamento.

Tra gli obiettivi principali dell’evento vi era quello di avviare un dibattito costruttivo su un assunto ormai imprescindibile: le PMI italiane, spesso considerate il cuore pulsante dell’economia nazionale, devono evolvere la loro gestione manageriale per restare competitive. Se, infatti, il passato celebrava il modello del piccolissimo imprenditore autosufficiente e flessibile, oggi tutto ciò sembra non bastare più.

I temi discussi hanno spaziato dall’importanza del temporary management alla necessità di figure manageriali innovative come il Chief of Staff, fino all’urgenza di affrontare la cronica sottocapitalizzazione e sottomanagerializzazione delle imprese di piccola e media dimensione. Il Festival del Management di Napoli si è quindi affermato come un crocevia fondamentale nella discussione sull’evoluzione delle PMI in Italia.

Il paradigma 'piccolo non è più bello': perché cambiare rotta

Per anni, le piccole e medie imprese (PMI) hanno rappresentato un modello di flessibilità e resilienza. Il principio "small is beautiful" è stato spesso celebrato sia nelle analisi accademiche che nelle narrazioni mediatiche, identificando nelle ridotte dimensioni un punto di forza. Tuttavia, come emerso nel corso del Festival, questo paradigma appare oggi superato.

Le sfide introdotte dalla globalizzazione, dal rapido progresso tecnologico e da uno scenario economico sempre più competitivo hanno evidenziato i limiti strutturali del modello tradizionale delle PMI italiane. Francesco Ciampi, tra i relatori dell’evento, ha posto l’accento proprio su questo punto, evidenziando la debolezza competitiva delle PMI italiane nel confronto con i mercati esteri e con le grandi aziende.

I dati rafforzano questa prospettiva. Secondo recenti studi, le PMI soffrono di una bassa propensione all’innovazione strutturata, una limitata capacità di attrarre capitali e una gestione del talento spesso ancorata a vecchi modelli. In tale scenario, il ruolo del management nelle PMI diventa cruciale. Le imprese che non intraprendono un percorso evolutivo rischiano la marginalizzazione o, addirittura, la scomparsa.

La sottomanagerializzazione e sottocapitalizzazione delle PMI

Uno dei concetti centrali sollevati durante il Festival è stato quello di sottomanagerializzazione delle PMI, espresso in particolare da Maurizio Quarta. Questo fenomeno riguarda la presenza di assetti gestionali troppo semplici, spesso coincidenti con la figura dell’imprenditore unico responsabile di tutte le decisioni strategiche, operative e amministrative.

Le conseguenze della sottomanagerializzazione sono evidenti:

* Difficoltà a gestire la crescita in modo strutturato * Rischio elevato di errore nelle decisioni strategiche * Incapacità di attrarre talenti e trattenere competenze manageriali * Scarso ricambio generazionale

A ciò si somma la sottocapitalizzazione, altro limite storico delle PMI italiane. La difficoltà ad accedere al credito e a strumenti finanziari evoluti, la prudenza (quando non diffidenza) verso la raccolta di capitali esterni e la scarsa apertura all’ingresso di investitori rendono le piccole imprese italiane spesso poco resilienti di fronte agli shock e limitate nelle strategie di investimento.

Affrontare la sottomanagerializzazione e sottocapitalizzazione è un passaggio obbligato per garantire non solo la sopravvivenza, ma soprattutto la competitività delle PMI italiane nel medio-lungo periodo.

Temporary management: una risposta agile alle nuove sfide

Una delle soluzioni più interessanti discusse durante il Festival del Management di Napoli riguarda il ricorso al temporary management, uno strumento che si sta diffondendo con crescente successo anche nel tessuto delle PMI.

Il temporary management consiste nell’introduzione, anche per periodi brevi e specifici, di manager qualificati che assumono il coordinamento di aree strategiche o progettuali dell’azienda. Questo approccio, di per sé flessibile e mirato, permette alle PMI di:

* Accedere a competenze di alto livello senza il costo (e il rischio) di una struttura manageriale permanente * Accelerare processi di cambiamento e innovazione * Superare situazioni di crisi temporanea con un know-how specifico * Risolvere problemi complessi con una visione esterna e indipendente

Maurizio Quarta sottolinea come il temporary management sia uno strumento essenziale per colmare i gap manageriali e organizzativi delle PMI e consentire loro di affrontare progetti di crescita, internazionalizzazione o riorganizzazione.

In Italia, l’utilizzo del temporary management è in fase di crescita, seppur ancora limitato rispetto ad altri Paesi europei. Le resistenze sono spesso di natura culturale, derivanti da una percezione dell’ingresso di figure temporanee come una minaccia o un’ammissione di debolezza. Tuttavia, le testimonianze raccolte durante il Festival del Management dimostrano come, ove adottato, questo strumento rappresenti un vero fattore abilitante per l’innovazione nelle piccole imprese.

Il Chief of Staff: una figura strategica per l’evoluzione delle PMI

Tra le novità maggiormente discusse al Festival del Management c’è stata l’introduzione della figura del Chief of Staff (CoS) nelle PMI, presentata da Stefania Pizzuto. Se nel contesto anglosassone il Chief of Staff è ormai consolidato, in Italia il suo ingresso rappresenta una vera e propria evoluzione.

Il Chief of Staff nelle PMI svolge un ruolo di supporto e coordinamento trasversale:

* Facilita l’esecuzione delle strategie aziendali * Media e ottimizza i flussi comunicativi tra proprietà, management e team operativi * Supporta l’imprenditore nell’individuazione delle priorità e nella gestione delle urgenze * Contribuisce alla cultura organizzativa aziendale

Stefania Pizzuto ha sottolineato come il Chief of Staff, se inserito nel contesto giusto, possa apportare valore aggiunto concreto e favorire il passaggio dalle decisioni a visione personale a quelle frutto di una strategia condivisa. In un mercato sempre più complesso, il Chief of Staff può essere l’anello di congiunzione fra innovazione manageriale e tradizione imprenditoriale.

Le testimonianze raccolte confermano che tale figura, sebbene ancora emergente, potrebbe rappresentare nei prossimi anni uno dei principali driver dell’evoluzione del management nelle PMI italiane.

Concretezza e competitività: le parole chiave per il futuro

Matilde Marandola, intervenuta al Festival, ha sottolineato quanto sia necessario riportare il dibattito su un piano di concretezza: le PMI devono puntare a soluzioni realistiche e facilmente implementabili, evitando teorizzazioni astratte che poco si adattano alla loro struttura spesso snella e operativa.

La concretezza si traduce in azioni come:

* Definizione di obiettivi chiari e misurabili * Ottimizzazione dei processi aziendali * Semplificazione della governance * Valorizzazione dei talenti interni abbinata all’inserimento mirato di nuove competenze

La competitività delle PMI italiane può essere rilanciata soltanto attraverso l’adozione di nuovi strumenti, tra cui la digitalizzazione dei processi, l’apertura all’innovazione e un nuovo approccio al mercato, più aperto e internazionale.

L’innovazione come motore di competitività nelle PMI

Un altro tema emerso prepotentemente al Festival del Management riguarda il ruolo dell’innovazione nelle PMI. Contrariamente a quanto spesso si crede, l’innovazione non riguarda solo le grandi aziende o il settore tecnologico. Anche le piccole imprese possono e devono innovare, sia nei prodotti che nei processi, per restare al passo coi tempi.

Le principali direttrici su cui le PMI sono chiamate a investire sono:

1. Digitalizzazione: Dall’adozione di strumenti gestionali evoluti alla presenza digitale sui mercati internazionali, la digitalizzazione rappresenta ormai un tassello imprescindibile. 2. Formazione continua: Solo attraverso l’aggiornamento costante delle competenze interne è possibile mantenere livelli di eccellenza. 3. Apertura al mercato globale: L’export e la possibilità di internazionalizzare le attività sono oramai vie obbligate per lo sviluppo. 4. Innovazione organizzativa: Sperimentare nuovi modelli organizzativi, anche tramite il ricorso all’outsourcing, a partenariati e rete d’impresa, amplia notevolmente le possibilità di sviluppo.

In quest’ottica, il Festival del Management Napoli offre un palcoscenico importante per condividere best practice e casi di successo da cui trarre ispirazione.

Sintesi finale: Verso una nuova stagione manageriale per le PMI italiane

Il Festival del Management Napoli si è rivelato un laboratorio di idee e soluzioni per il presente e il futuro delle PMI italiane. Se da un lato restano irrisolte questioni strutturali come la sottocapitalizzazione e la sottomanagerializzazione, dall’altra emergono modelli e strumenti innovativi: dal temporary management al Chief of Staff, fino all’implementazione di strategie di digitalizzazione e internazionalizzazione sempre più avanzate.

Urgono, tuttavia, due ingredienti decisivi:

* Un cambio di mentalità da parte degli imprenditori, pronti ad accettare la sfida della managerializzazione * Un ecosistema capace di sostenere l’innovazione (istituzioni, università, associazionismo)

Mai come oggi, le parole d’ordine sono apertura, concretezza e visione d’insieme. Solo così sarà possibile trasformare le PMI italiane da semplici testimoni di un passato glorioso a protagoniste di un futuro più competitivo e sostenibile.

"Piccolo non è più bello" non significa negare il valore delle PMI, bensì interpretarlo alla luce delle esigenze e delle opportunità della modernità. Napoli, con il suo Festival del Management, si candida a essere una delle capitali culturali di questa evoluzione, offrendo stimoli preziosi a tutte le imprese che vogliono scrivere una nuova pagina di crescita ed eccellenza nel panorama nazionale e internazionale.

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