Sondaggi Germania maggio 2025: CDU Avanza al 26%, AfD in Calo al 23%. Merz Rafforza l’Asse con Roma e Parigi
Indice
- Introduzione - I risultati dei sondaggi: CDU in crescita, AfD in calo - Le cause del calo dell’AfD - Gli altri partiti: SPD, Verdi e gli equilibri del panorama politico tedesco 2025 - Il ruolo di Friedrich Merz e il rafforzamento del centro-destra - L’asse europeo: Berlino, Roma e Parigi - Le priorità degli elettori: inflazione e scenari economici - La polarizzazione della società tedesca - Le prospettive verso le elezioni tedesche del 2025 - Sintesi e prospettive future
Introduzione
I sondaggi politici diffusi nella seconda metà di maggio 2025 delineano un panorama politico tedesco in fase di netta trasformazione. In un contesto internazionale segnato da mutamenti sociali, pressioni economiche e scelte strategiche cruciali per il futuro dell’Europa, la Germania vede il proprio quadro interno ridisegnarsi tra conferme e sorprese.
Le rilevazioni più recenti mostrano una CDU ben salda in prima posizione, con il 26% delle intenzioni di voto, seguita dall’AfD che, pur mantenendosi su livelli elevati di consenso, registra un nuovo calo fino al 23%. Cresce così l'interesse attorno alla figura di Friedrich Merz, leader della CDU, vero architetto di un tentativo di rilancio e consolidamento del centro-destra tedesco, sia sul piano nazionale che internazionale.
In questo scenario trova spazio anche una riflessione sulle priorità degli elettori tedeschi, con il tema dell’inflazione in cima alle preoccupazioni per quasi la metà della popolazione. La posta in gioco, dunque, va ben oltre la semplice disputa tra partiti, intrecciandosi con le grandi sfide del continente europeo, rafforzate da una congiuntura geometrica che vede emergere la solidità dell’asse Berlino-Roma-Parigi.
I risultati dei sondaggi: CDU in crescita, AfD in calo
I dati dei sondaggi Germania maggio 2025 confermano una tendenza che si era già palesata nelle scorse settimane: la CDU è in testa con il 26% delle preferenze, segnando un incremento rispetto allo scorso trimestre. Questo risultato consolida la posizione del partito come punto di riferimento principale per l’elettorato conservatore e moderato, in un momento in cui l’incertezza politica stimola gli elettori a privilegiare soluzioni percepite come stabili e affidabili.
All’opposto, l’Alternativa per la Germania (AfD) vive una fase di assestamento. Pur rimanendo il secondo partito del Paese, il partito di destra ha subito un calo di due punti percentuali, attestandosi ora al 23%. È un dato che, se confrontato con i risultati straordinari del 2024, appare significativo: segnala una battuta d’arresto in una corsa che, solo pochi mesi fa, sembrava inarrestabile.
Questa dinamica, apparentemente semplice, riflette le profonde tensioni che attraversano la società tedesca e le sue principali forze politiche.
Le cause del calo dell’AfD
L’ultima rilevazione sull’AfD induce a valutare le cause di questo calo, che può essere ascritto ad una pluralità di fattori. Innanzitutto, la pressione delle istituzioni centrali e delle forze tradizionali della politica tedesca ha contribuito a frenare la crescita del partito più polarizzante.
Inoltre, negli ultimi mesi, l’AfD ha affrontato una serie di controversie interne, con accuse di radicalizzazione e tensioni sulla linea politica in Europa. L’accento su tematiche estreme, come l’uscita dalla UE o la gestione muscolare delle politiche migratorie, ha finito per alienare una parte degli elettori che, pur condividendo alcune critiche all’establishment, non si riconoscono in posizioni ultraradicali.
Non va trascurato anche il ruolo dei media e delle campagne contro la disinformazione, che hanno evidenziato il rischio di derive antidemocratiche o il legame di certi segmenti dell’AfD con network internazionali di estrema destra. Tali fattori, insieme ad una crescente attenzione pubblica alle tematiche economiche e sociali tradizionali, hanno favorito un parziale ritorno verso soluzioni più moderate e il rilancio del centro-destra.
Gli altri partiti: SPD, Verdi e gli equilibri del panorama politico tedesco 2025
Sullo sfondo dei dati principali, il resto del quadro si allinea secondo nuove proporzioni: la SPD (Partito Socialdemocratico Tedesco) figura oggi al 14%, subendo una sostanziale perdita di appeal rispetto al passato. I Verdi, storicamente punto di riferimento per le politiche ambientaliste, si attestano al 12%.
Questo scenario fotografa una polarizzazione crescente nel panorama politico tedesco 2025, in cui i partiti tradizionali di centro-sinistra faticano a recuperare terreno dopo un lungo periodo di difficoltà.
Le ragioni sono molteplici:
- Difficoltà nel presentare un programma unitario e coerente sulle grandi questioni europee; - Scarsa capacità di catalizzare l’attenzione sui temi climatici, superati dalla pressante emergenza economica; - Percezione di una leadership debole e frammentata sulla scena nazionale e internazionale.
Di fronte a ciò, sia la SPD che i Verdi puntano su una rimodulazione delle loro proposte, cercando di rafforzare alleanze e presentarsi come alternativa credibile ad una politica dominata da CDU e AfD.
Il ruolo di Friedrich Merz e il rafforzamento del centro-destra
Protagonista indiscusso di questo scenario è ora Friedrich Merz. Alla guida della CDU dal 2022, Merz è riuscito a compattare le anime del partito, imponendo un ritorno alla tradizione cristiano-democratica e presentandosi come figura di sintesi in una stagione difficile per il centro-destra europeo.
Il suo ruolo appare fondamentale nel rafforzamento del centro-destra tedesco: attraverso la mediazione tra istanze di conservatorismo sociale e necessità di innovazione economica, Merz si pone come interlocutore privilegiato degli altri grandi leader del continente. Le sue scelte, spesso improntate alla continuità con l’asse atlantico ed europeo, sono state premiate dal consenso popolare, ma anche da un riconoscimento crescente sulla scena internazionale.
Uno degli obiettivi principali resta dunque quello di consolidare la posizione della CDU, sia sottraendo consensi all’AfD che recuperando voti tra gli indecisi e tra coloro che hanno abbandonato i partiti tradizionali di centro-sinistra.
L’asse europeo: Berlino, Roma e Parigi
Nei primi cinque mesi del 2025, un ruolo particolarmente rilevante si è delineato nella costruzione di un asse Berlino-Roma-Parigi. Attraverso una serie di incontri bilaterali e trilaterali, i governi delle tre principali capitali dell'Unione Europea stanno dando forma ad una strategia comune su temi quali la stabilità economica, la difesa e la gestione delle crisi internazionali.
Merz, consapevole della centralità geopolitica della Germania, si è mostrato uno dei più forti promotori di questa collaborazione permanente, ribadendo la necessità di una posizione comune sulle grandi sfide europee. Questo orientamento rafforza il profilo della CDU a livello interno: una forza in grado non solo di gestire il presente, ma di guidare il Paese verso una nuova stagione di protagonismo europeo, condividendo responsabilità e progetti con i partner francesi e italiani.
Nello specifico, i vertici tra Merz, il Presidente del Consiglio italiano e il Presidente francese hanno posto le basi per accordi su: - Coordinamento fiscale e lotta all’inflazione; - Sicurezza europea e difesa comune; - Investimenti infrastrutturali e digitalizzazione.
Le priorità degli elettori: inflazione e scenari economici
Uno dei dati salienti emersi in questo sondaggio riguarda le priorità degli elettori tedeschi: ben il 48% considera fondamentale il contenimento dell’inflazione. Un tema che supera in importanza anche le questioni relative alla sicurezza e all’immigrazione, segnando una svolta rispetto alle rilevazioni degli anni passati.
Il contesto economico internazionale, attraversato dall’instabilità dei mercati e dalla crescita dei prezzi, impone dunque al governo e alle principali forze politiche di rispondere alle esigenze concrete della popolazione. In questa prospettiva, la CDU si pone come garante di una politica di rigore e stabilità fiscale, mentre la SPD e i Verdi sembrano faticare a proporre soluzioni efficaci ai problemi di bilancio e potere d’acquisto che affliggono la classe media tedesca.
La polarizzazione della società tedesca
Il panorama dei partiti politici Germania del 2025 riflette una società sempre più polarizzata. Se da un lato permane un ampio bacino di elettori moderati che si riconoscono nei principi della «Gross Koalition» storica tra CDU e SPD, dall’altro prende corpo una crescente radicalizzazione degli estremi, pur contenuta negli ultimi mesi dalla flessione di AfD.
La capacità delle forze tradizionali di arginare il consenso delle frange più estremiste sarà uno degli snodi decisivi dei prossimi mesi. In questo contesto, le campagne informative sulla sicurezza democratica e le iniziative delle istituzioni europee giocano un ruolo centrale, così come la risposta politica ai bisogni reali della popolazione.
Le prospettive verso le elezioni tedesche del 2025
I dati raccolti offrono una base per comprendere le prospettive a breve termine in vista delle elezioni tedesche 2025. La CDU, saldamente in testa, lavora per consolidare un vantaggio che potrebbe tradursi in una guida solida della prossima legislatura. L’AfD, pur in calo, rimane un elemento potenzialmente destabilizzante se dovesse riuscire a recuperare consenso sull’onda di futuri shock economici o crisi migratorie.
Resta da vedere se la SPD e i Verdi sapranno ritrovare la coesione necessaria per proporsi come alternativa credibile o se dovranno accontentarsi di ruoli marginali all’interno di ampie coalizioni. Le dinamiche degli ultimi mesi confermano che lo spazio politico è in continua evoluzione, guidato dalle percezioni degli elettori e dai mutamenti economici globali.
Sintesi e prospettive future
Il panorama politico tedesco descritto dai sondaggi di maggio 2025 offre un quadro composito, segnato da profondi mutamenti e da una sfida aperta tra stabilità e radicalizzazione. La CDU, con Merz alla guida, si conferma il punto di riferimento per una larga parte della popolazione, mentre l’AfD attraversa una fase delicata ma resta centrale nello scenario politico.
Le alleanze internazionali, in particolare l’asse Berlino-Roma-Parigi, e la capacità di rispondere alla sfida dell’inflazione rappresentano i veri banchi di prova per il sistema politico tedesco nei prossimi mesi. In attesa delle elezioni, cresce l’aspettativa per possibile nuove coalizioni e assetti che dovranno garantire stabilità, crescita e partecipazione democratica.
In sintesi, il 2025 segna una nuova fase della politica tedesca. La domanda di sicurezza, la gestione dell’inflazione e la capacità di mantenere un ruolo guida in Europa saranno i cardini attorno ai quali si misureranno i protagonisti della scena politica nei prossimi mesi.